“Trovo paradossale che Musse Ali -prosegue Ceccardi- da una parte veda con favore il ritorno dei talebani al potere in Afghanistan e, dall’altra, ci dica di preoccuparsi piuttosto del fondamentalismo qua da noi. Le sue parole sono sempre animate da una sorta di rancore verso l’Occidente e la nostra cultura. E’ sempre molto più pronta a puntare il dito contro noi della Lega che a esprimere un giudizio di condanna verso il regime talebano, verso il quale addirittura esprime fiducia.
Questa sua sorta di outing in Commissione è molto strano e, considerando l’insieme dei concetti espressi in questa e altre sedute, sembra quasi che dica: ‘non occupatevi di quel che accade in Afghanistan, o in altri Paesi islamici, ma pensate a casa vostra’. E invece noi della Lega da sempre poniamo l’attenzione sul tema dei fondamentalisti che mettono le mani nelle moschee in Occidente per fare proseliti, tanto quanto, ad esempio, la negazione dei diritti civili delle donne nei Paesi come l’Afghanistan. I due aspetti non si escludono a vicenda, come invece vorrebbe la consigliera targata Pd”.
“Prendiamo atto che, come emerge dal dibattito, Nura Musse Ali è ancora al suo posto, nonostante la richiesta di dimissioni arrivate anche da vari esponenti del Pd, compreso il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, ma, e questo è grave, non dalle altre componenti dem della Commissione”, conclude Ceccardi.