Polonia

Polonia e Ungheria, Ceccardi (Lega): nel mirino della Commissione Ue solo perché hanno governi di centrodestra

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Polonia e Ungheria, Ceccardi (Lega): nel mirino della Commissione Ue solo perché hanno governi di centrodestra

Contro i governi di Polonia e Ungheria è in atto “un accanimento” da parte della Commissione europea, che sta utilizzando “i mezzi più subdoli semplicemente perché queste nazioni hanno governi di centrodestra”. Così Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega (gruppo ID), intervenuta nel corso della discussione in seduta plenaria, in merito alla procedura avviata dalla Commissione Ue nei confronti dei due Paesi accusati di violazione dello Stato di Diritto.

“L’annuncio dell’avvio della procedura -osserva Ceccardi- è arrivato giusto giusto a ridosso della vittoria di Viktor Orban alle recenti elezioni, incredibilmente e vergognosamente. Cos’è se non una punizione e un avvertimento contro quegli elettori che hanno votato contro il volere della sinistra europea?” Eppure, continua l’europarlamentare, “Papa Francesco ha benedetto l’Ungheria e ha regalato un medaglione di bronzo raffigurante San Martino, il protettore dei poveri, a Viktor Orban, al termine di un bellissimo incontro, carico di significato: un vero smacco alla sinistra europea”.

“La Polonia -ricorda Ceccardi- ha accolto 3 milioni di profughi e l’Ungheria mezzo milione. Per questo l’Europa dovrebbe mostrare la propria solidarietà e non minacciare inutili sanzioni”.

“Onestamente -prosegue- fa poi ridere che parlamentari di certi Paesi, dove i giudici rispondono quasi totalmente alla sinistra, si permettano di giudicare la Polonia o l’Ungheria. Stesso discorso per i media: certamente in Ungheria e in Polonia sono più i media pro governativi che quelli anti-governativi, ma è forse diverso in Italia o in Francia? Assolutamente no!”.

“Se esiste un tratto distintivo della nostra civiltà europea, che ha consentito l’affermazione dei diritti umani, la prosperità e uno sviluppo che nei secoli non ha avuto pari è grazie al pluralismo”, conclude Ceccardi.

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Nel tentativo di emulare le provocazioni di Erdogan, oggi il dittatore bielorusso Lukashenko sfrutta i migranti con lo scopo di ricattare l’europa al pari del collega turco. I polacchi hanno già pagato molto, nel corso della storia, prima con i nazisti, poi sotto i comunisti. La nostra ferma volontà, da Europei, deve essere quella di difendere la Polonia come non abbiamo forse saputo fare in passato, e conseguentemente proteggere la nostra terra.

Ora è necessario che tutti comprendano che da quel lato del nostro continente dipende la sicurezza dei nostri cittadini. E che questa va difesa ad ogni costo.